
Vino e asparagi. Quale abbinamento?
Sembra che l’asparago prenda le sue origini dalla Mesopotamia. Secondo alcuni studiosi furono gli egiziani ad amare molto questo ortaggio, tanto da commerciarlo e diffonderlo in tutto il bacino del Mediterraneo. Si tratta di un prodotto molto diffuso nel nostro territorio, entrato a pieno titolo nella tradizione gastronomica locale, come quello Bianco di Bassano che vanta la Dop e una Confraternita nata nel 2010.
Un prodotto locale da abbinare a un vino del territorio, come il Vespaiolo di Breganze, l’accompagnamento più tipico; ma sono tanti i vini, anche molto diversi tra loro, da scegliere per degustare questo piatto, ecco le mie proposte:
L’abbinamento della tradizione
Vespaiolo Breganze DOC 2015 Ca’ Biasi
Di uno splendido colore Paglierino vivace, al naso emergono note vegetali di erbe aromatiche, come la salvia e la limoncella e successivamente la lavanda. Poi profumi agrumati di lime e di frutta acerba a pasta bianca. Un vino equilibrato e di buona persistenza; chiude con piacevoli ritorni amaricanti di mandorla.
Parola d’ordine aromaticità
Sauvignon Alto Adige DOC Terlan
Il bouquet di questo Sauvignon si presenta esotico e accattivante, con molteplici note fruttate di mango, papaya e pompelmo rosa e velature minerali di pietra focaia. Al palato sorprende il gioco tra gli aromi fruttati e le note delicatamente minerali, che si fondono in un sapore armonicamente pieno che diventa deciso e persistente nel retrogusto.
La scelta biologica
Soave DOC Pieropan
Un’interpretazione fresca e giovane del Soave Classico. Un vino generoso, piacevole per la sua freschezza e versatilità. Al naso si sentono profumo di fiori di vite, ciliegio e sambuco. In bocca risulta asciutto, sapido e piacevolmente armonico.
Per chi nel vino ama le note minerali
Riesling Renano delle Venezie IGT Az. Agr. Roeno
Un vino che nasce a 640 metri d’altezza. Al primo sorso si riconoscono subito le caratteristiche varietali. Al naso pesca bianca, mela, ananas e agrumi maturi. Colpisce l’equilibrio tra un’acidità importante e la mineralità, abbinato alla morbidezza del residuo zuccherino, che rendono unico questo vino.