I VINI DOLCI da appassimento delle uve:
I vini passiti vengono quasi sempre catalogati tra i vini speciali, ma da un punto di vista normativo sono considerati vini normali, in quanto dopo il processo di vinificazione e prima di essere immessi sul mercato non vengono sottoposti a ulteriori interventi tecnici o all’aggiunta di altri componenti.
Infatti i vini passiti sono prodotti utilizzando le stesse tecniche di vinificazione impiegate per i vini normali, con la sola differenza che le uve, prima di essere vinificate, vengono sottoposte per un periodo di tempo più o meno lungo ad appassimento, cioè a una riduzione o eliminazione dell’acqua (disidratazione) presente naturalmente nell’acino.
Questo procedimento consente di concentrare nella bacca numerosi composti, quali: zuccheri, acidi organici, sali minerali e profumi. I vini che si ottengono in seguito a questo processo sono detti “passiti” e sono solitamente caratterizzati da uno spiccato contenuto alcolico e da un residuo zuccherino più o meno elevato.
L’appassimento può avvenire in due modi: direttamente in pianta, o dopo la vendemmia in locali idonei a tale scopo.
La produzione di vini passiti è diffusa in tutto il mondo, ed in genere le aziende aspirano ad avere fra i propri prodotti anche un vino passito.
Esistono vini passiti, che vengono considerati “chicche enologiche”, proprio perché la produzione è minima, e tante volte la vendemmia risulta essere particolare, se non addirittura “eroica”.
I vini passiti, sono un mondo da scoprire…
Ho da poco assaggiato lo Sciacchetrà, prodotto nella zona delle Cinque Terre in Liguria, da uve Bosco, Albarola e Vermentino. La coltivazione di queste uve viene considerata eroica, proprio perché avviene nei terrazzamenti. Colore giallo dorato intenso, profumi di uva passa, albicocche candite, miele, fiori di ginestra e di glicine, una delicata speziatura di vaniglia e zafferano… e poi dolce, avvolgente, appagante, estremamente sensuale!
Lo consiglio vivamente!!!